giovedì 19 settembre 2013

eXPerience rock report

Rock Slave

Giorno 1

Trasferimento Torino Alboni per 6 climber (Silvio Reffo, Giulio Bertola, Luca Andreozzi, Alessandro Palma, Luca Rinaldi, Martina Blanchet) una Guida scoppiettante (Adriano Trombetta), un Videomaker (Lorenzo Bona), un fotografo (Matteo Pavana) e un tuttofare (il sottoscritto).

Giulio Bertola socializza con “La Gilda”
Mentre le automobili si spostavano verso le cime delle valli di Lanzo, da queste scendeva Angelo: margaro-vetturino (conduttore d’asini) formaggiaio che, svegliatosi alle 5, munto, pulito le stalle e fatto il formaggio, tentava di rispettare l’ora dell’appuntamento ad Alboni: ultimo avamposto della moderna civiltà.
Alle 11.30 un terzo del carico era affardellato alla rinfusa nei basti che le asine portavano agilmente sul dorso, un terzo gravava sulle spalle degli avventurieri e il restante terzo restava a valle nell’attesa del secondo giro di trasporto.
Nel primo round di trasporto tutto fila più o meno liscio e in poco più di un ora parte del campo e trasportato a quota 1750, mentre non sto a raccontarvi l’agonia del secondo giro, ma potrei riportarvi il “rosario” recitato da Angelo
Completato il trasloco e l’allestimento del campo base, la giornata volgeva ormai al desio… ma era tempo di gettare il primo sasso nello stagno.
Alle 6 del pomeriggio Adriano parte con uno spezzone di corda e mentre i ragazzi cominciano a prendere confidenza con l’asprezza della roccia, il “Tromba” pulisce “Grandhotel Unghiasse”, bello spigolo che assomiglia più ad una via che ad un blocco. Giro di ricognizione di Reffo seguito dal Tromba e nuovamente da Silvio che, prima della libera voleva qualche certezza in più per scongiurare una caduta che poteva essere problematica.
In quel momento Adriano guarda l’orologio e urla: “non c’è tempo, è ora del soffritto!  Mettete i materassi che parto”.
Gli astanti si guardano stupiti. Cala il silenzio oltre alla preoccupazione. Adriano, nel giro di ricognizione dà l’idea di poter salire il passaggio, ma in cima, con i piedi a 5 metri da terra e con la corda dall’alto vibra come un diapason.
”Il sole è ormai basso e bisogna tagliare le carote e le cipolle se sta sera si vuole mangiare” insiste Adriano.
Queste cose si fanno solo col cuore e il Tromba di questa frattaglia ne ha tanta. Con quattro calci e una vibrata mette i piedi in cima al colosso. Da quel momento e per tutta la settimana diventerà il punto di riferimento e lo scettro gli verrà consegnato la sera quando, attorno al fuoco, mangiamo pasta dai sughi sopraffini con cui ci vizia per tutta la settimana.

Home sweet home

Giorno 2

Ore 6.30 Adriano esce dalla tenda, rapida colazione e mira il punto più distante della valle dove una prua e una fessura da urlo svettano. Li seguono Silvio e Giulio con una caciotta nello zaino. Poco dietro il resto della ciurma assonnata arranca senza capire qual è l’obbiettivo della giornata. Dopo 40 minuti di storte tra i rododendri, la mattinata si perde chiodando quelle che potevano essere le linee del secolo, peccato che le ere glaciali hanno due metri di roccia liscia. Nell’aria la delusione per il lavoro inutile è palpabile…

Adriano a caccia di appigli
Ad ogni problema Adriano pone una soluzione. Si mette addosso un mazzo di friend, lancia corda e piastrina ad Ale Palma e parte su un tetto di 6/7 metri solcato da una fessura di pugno. Mentre Adriano diventa paonazzo allontanandosi dall’ultimo friend, Ale sbianca cercando di ridurre al minimo il lasco. Precauzione che di poco precede lo schianto del Tromba. Ancora un tentativo e la via è completamente “apparecchiata “ per consentire ai  ragazzi la loro prima esperienza trad su “Maschio alfa direct”.

Martina e il “Maschio Alfa” diretta
Dopo la veloce salita di Silvio, Luca e Martina, si decide di ripiegare verso i blocchi evidenti al limitare della grande frana, ma l’entusiasmo e a livello delle suole visto che i ragazzi non manifestano grande feeling con questa roccia…
In cima al sasso dal quale cerco un collegamento con il modem satellitare, li vedo camminare disorientati nel prato, alcuni si fanno inghiottire dal caos di blocchi nella speranza che la pietra gli sputi qualche appiglio, ma la sera le facce sono piuttosto allungate… Temo l’ammutinamento.

Giorno 3

Good morning Unghiasse!

Accade qualcosa.
Un interruttore accende una lampadina e i ragazzi sembrano farsi guidare da un istinto estetico. Smettono di cercare appigli e trovano finalmente delle linee.
Silvio e Luca Rinaldi, chiodano Gorilla nella nebbia sul grande “mattone” che poco più avanti sovrasta l’accampamento. Nel frattempo  Luca Andreozzi trova tutti i pezzi che ha sparso nel prato e chioda la breve linea “Il pacco di Tupack”
Più su nella valle, Giulio e Martina si concedono l’incredibile spigolo di “I have a Dream”, dodici metri di sasso protetto da un solo friend a metà.

Giulio sogna su “I have a Dream”

Ma qualcosa di grosso, molto grosso sta prendendo forma sul muro a destra di “I have a dream”. Adriano trova un incredibile serie di knobs che si congiungono  alla fessura posta a 6 metri da terra. Direi che si distinguono gli appigli solo perché i cristalli di quarzo brillano al sole. Un po’ tutti ci provano perché hanno un po’ di pelle da consumare e perché la linea è favolosa .
Ma “Ride bene chi pesa poco“ direi.
Federica Mingolla pare l’unica a dare una speranza all’entusiasmo di Adriano.
Passano 10 minuti e il sole che scalda i cristalli sembra far svanire ogni speranza.  Il gruppo si disperde e ognuno si dedica a un progetto diverso. Silvio libera “Gorilla nella nebbia”, Ale palma con luca Giulio e Martina spazzolano una decina di blocchi favolosi mentre Adriano e Federica completano l’opera su “Maschio Alfa” con l’uscita logica sulla sinistra.

Federica sfugge alla fessura di “ Maschio Alfa total” 
Io e Lorenzo tentiamo col teletrasporto di raggiungere e documentare il lavoro dei vari gruppetti, ma la cosa risulta impossibile visto l’incontrollabile entusiasmo che ormai galleggia a mezz’aria.
Il sole sparisce dietro le nuvole e si alza una leggera arietta. E “casualmente” ci troviamo ai piedi della placca a cristalli. Adriano, ancora una volta tira fuori il meglio di sé e dopo una corsa per la valle a raccattare materassi e paratori, rassicura e lancia letteralmente Federica su un passaggio che ha dell’incredibile: “Una volta e forse mai più” lancia la sfida a chi si vuole confrontare con le cose più piccole mai utilizzate come appigli…

Federica sulle croste di “Una volta e forse mai più” 
La luce comincia a calare ed è ora di un nuovo soffritto ma all’imbrunire una nuova luce guida gli occhi di Silvio ”Oro” Reffo che sul masso più grosso e più bello di tutta la valle incrocia lo sguardo con una piccola crepa…

Giorno 4

Alle 8.00 il solito Adriano, Silvio e Giulio sono 3 puntini in cima a quel macigno che ricorda un altare. Mentre le nebbie mattutine si diradano lasciando respirare la vallata, tutti si impegnato su nuovi progetti e la giornata è dedicata esclusivamente al “sassismo”. Ormai i passaggi sbocciano come champignon. In particolare la crew si appassiona al gioco su una piccola falesia alta 4 metri che assomiglia a una vera e propria “Climbing Gym”.
Mentre buona parte del team dà fondo agli ultimi strati di pelle, Silvio trova la giusta sequenza di movimenti che, poche ore dopo, mette il sigillo su questo XP.
“Asso di picche“ è un vero e proprio monumento all’estetica. Se su quel macigno avessi dovuto avvitare degli appigli per dar forma ad una via, li avrei messi proprio li dove Silvio li ha cercati e la roccia glieli ha regalati. Al di là della prestazione sportiva “Asso di picche” esprime al meglio il concetto alla base di questo XP: “alla ricerca della linea perfetta”.

Asso di picche

Giorno 5

Benché le previsioni meteo siano pessime, il cielo sembra resistere alla pioggia che da lì a poco dovrebbe arrivare. L’atmosfera è quella nostalgica di fine vacanza: “Dammi il tuo numero che ci sentiamo”, “Dimmi il tuo indirizzo mail che ci scriviamo”… facciamo prima a diventare amici su Facebook vah...
Dopo i convenevoli di rito, il mirino si sposta sulla roccia e il gruppo si scompone in tre piccole squadre alla caccia dell’ultimo progetto XP.
Giulio decide di giocarsi una carta su “asso di picche” in compagnia di Luca Rinaldi, Andreozzi e Martina.
Ale Palma si isola al “Climbing Gym” per completare l’ultima linea possibile su quel sasso.
Il terzo drappello raggiunge il punto più distante della valle e alla testa c’è il solito  Adriano.

Ariano e "Gang bang fingers"

Mentre le urla rimbombano per tutto il pianoro informando in tempo reale sul livello delle performance, Adriano, Silvio e Federica aggiungono due perle ai gioielli di questa valle, pulendo (Adriano) e liberando (Silvio) due stupende fessure in stile trad: “Gang bang fingers” e “Rock Slave”, la fessura tradmark della valle.

Silvio sugli ultimi incastri di “Rock Slave”
Ancora una volta le ombre si allungano e quel che resta della luce ci dice che è il momento di metterci sulla traccia del sentiero che porta alle tende rosse. Questa volta quello che ci lasciamo alle spalle sarà per sempre.
Da domani torneremo a misurare il tempo.

Giorno 5

Mentre Angelo compare (con notevole ritardo) al fondo del sentiero, scorrono i titoli di coda…
Rockslave XP è un evento totalmente sponsorizzato da Ferrino outdoor

Guarda la photogallery completa ad alta risoluzione su Flickr

Personaggi e interpreti:

Atleti
- Silvio “oro” Reffo (Ambassador Ferrino)
- Giulio Bertola (Rockslave team 2013/14)
- Luca Rinaldi (Rockslave team 2013/14)
- Luca Andreozzi (Rockslave team 2013/14)
- Alessandro Palma (Rockslave team 2013/14)
- Federica Mingolla (Rockslave team 2013/14)
- Martina Blanchet (Rockslave team 2013/14)

Technical Safety & chef
Adriano Trombetta

Video maker
Lorenzo Bona

Fotografo
-  Matteo Pavana

Blog
- www.bshopzone.com

Idea e team manager
Marzio Nardi

Rockslave XP  tornerà molto presto sulla pietra per poter far vivere “l’anima nera” dell’arrampicata. Quella che ogni giorno ci rende schiavi, consapevoli e felici.

be Rock feel Slave…

(Marzio Nardi)

mercoledì 4 settembre 2013

Imprevisti e avventura per iniziare questa "esperienza rock"

Non esiste avventura se non c'è mistero e  imprevisto. L'imprevisto non tarda ad arrivare e  cosi a 10 minuti dalla partenza Adriano  "tecnichal safety " Trombetta s'inventa un roccambolesco rientro alla base per recuperare parte del materiale dimenticato, che poi scopriremo essere parmigiano cipolla e guanciale per i soffritti.  Per quel che riguarda il mistero sulla destinazione sarà svelato da li a poco. Supersrtada per le valli di lanzo val grande  e da qui piani d'unghiasse . mezzi di trasporto 3 monovolume e 2 muli. Si muli  non ferro ma muscoli, non ruote ma  gambe  Ad Alboni incontriamo Angelo. vetturino, margaro e formaggiaio. Oggi  Angelo s'è svegliato alle 5 ha munto, lavato la stalla, fatto il formaggio e dopo due ore di marcia dall'alpeggio e sceso a caricare viveri e materiale per il campo base che ci ospiterà per una settimana a 1750 metri circondati da un universo di pietra. Chiaramente i soli muli non sarebberpo bastati a al trasporto di ferraglia e tutto il resto, quindi l'organizzazione ha messo a servizio della compagnia di traslochi 10 giovani asini a 2 gambe ovvero il rockslave team al completo.


E questo in poche parole è ciò che è stato il primo giorno.




Il secondo solo grandi parole rivolte al cielo.....

A parte il fatto che il tentativo di aggiornare il bog si è esaurito buttando al vento tutto il credito dati, l'arrampicata è stata una gran facciata su tanta rioccia liscia.

Il tromba parte di buona lena alle 6.30 con un manipolo di guerrieri armati di trapano e una provola affumicata. Dopo tre ore  di lavoro le due linee piu belle al mondo sono chiodate ma dopo altrettante ore di tentativ, le due viei  abbattono glicemia ed entusiasmo a tutti... Ma è sempre Adriano "thecnical safety" Trombetta  a raccattare in fretta e furia 4 friend e altra ferraglia varia a lanciarsi, in tutti i sensi, su un bello strapiombo solcato da una bella fessura di pugno (suo terreno prediletto). Ale Palma alla sicura, vive i 5 minuti più lunghi della sua vita tra soffi e schianti del nostro Maschio alfa.  In un ora di tentativi la fessura è finalmente vinta e qualche sorriso si stende sulle facce del team. IL pomeriggio passa con un lento e inesorabile vagabondare tra il caos roccioso e forse qualche bella perla può restituire qualche speranza in più alla nostra missione...

Noi teniamo duro.

Stay tuned!


lunedì 26 agosto 2013

Torino 26/08/2013
Meno sette e si parte. I ragazzi del team a quanto pare sono caldi comme boiler e stanno mettendo a punto le giunture in giro per l'europa. Martedi 3 settembre  il rendez vous è fissato a Torino tra i muri del B side e da li il tragitto d'avvicinamento al rock-eden.
6 giorni per dare la caccia alla linea perfetta tra sassi salite trad e vie sportive.
6 pad, 2 perforatori, 150 placchette, 2 set di friend e nut, saranno gli oggetti del desiderio per dar forma allla linea perfetta sulla roccia più severa che conosciamo.
Granito: linee nette, spigoli, fessure, incastri e poi placche, dita che bruciano, incitamenti, insulti.
Questo sarà  il summer XP... This must be the place.
Stay slave....

















venerdì 16 agosto 2013

XP | la locandina


Summer XP è il primo evento che Rockslave organizza con il team ufficiale. Per questo e per tutti quelli che seguiranno l'unico obbiettivo è quello di far vivere ai componenti delle esperienze unich in luoghi o in situazioni sempre nuove e diverse. Quest'anno il summer XP si svolgerà in Piemonte in una zona completamente nuova dove nel corso di una settimana i componenti saranno alla ricerca della loro personale linea perfetta. Sia questa un blocco una salita trad o una via. Il team sarà ospitato in un campo base completamente autonomo e allestito con attrezzatura Ferrino.